La modernità delle forme si fonde con le tecniche antichissime nella pregevole produzione di Giovanni Mengoni, ceramista eugubino specializzato nella produzione del bucchero etrusco.
Lo scorso 31 marzo ‘21 il giornale la Repubblica ha dedicato un articolo, a firma di Francesca Gugliotta, a Giovanni Mengoni, un eugubino che dell’arte e della produzione ceramica ha fatto la sua vita e che oggi, grazie alle sue tecniche innovative e all’originalità delle sue produzioni, accede alla ribalta nazionale.
Giovanni Mengoni è un ceramista specializzato nella produzione di oggetti in bucchero etrusco, ed è richiesto dai più grandi artisti contemporanei del calibro, tra gli altri, di Ugo La Pietra. La sua storia è tutta umbra, e inizia frequentando l’Istituto Statale d’Arte di Gubbio nella Sezione Ceramica poi l’Accademia di Belle Arti e si diploma nella Sezione Pittura.
“Il bucchero è una tecnica magica e antichissima – racconta Giovanni Mengoni – che consiste nel cuocere gli oggetti in terracotta immersi nel carbone, in atmosfera riducente, ossia priva di ossigeno; tale processo permette di ottenere pezzi di colorazione nera, che spesso si lasciano privi di decorazione, ma che mostrano con forza l’essenza più nascosta del processo ceramico».
Spicca nel percorso artistico di Mengoni la collaborazione con Ugo La Pietra, famoso architetto, designer ed artista: “Tuttora realizzo i pezzi della sua collezione di buccheri – prosegue Megoni -, La Pietra è colui che mi ha dato la possibilità confrontare le mie abilità su uno scenario importante”.
In questo periodo di pandemia l’artista umbro ha alternato produzioni con tecniche classiche prettamente manuali ad altre utilizzando strumenti tecnologici come la stampante 3D a estrusione in argilla: “Spesso lavoro con tecniche tradizionali – spiega l’artista – che sono la modellazione a mano, al tornio e a colaggio, ma spinto dallo spirito di ricerca e grazie a competenze acquisite anche in altri settori tra cui la modellazione 3D, ho cominciato a sperimentare nuovi metodi di produzione creando i classici oggetti della produzione ceramica rielaborandoli con un design molto originale, difficilmente realizzabile con le tecniche classiche”.
Donatella Binaglia